La verifica della canna fumaria prima dell'accensione

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Pubblichiamo qui un breve testo apparso nel numero di ottobre di GT Il Giornale del Termoidraulico 

Le recenti statistiche dei Vigili Del Fuoco confermano che le abitazioni nel nostro Paese, e in particolare i loro tetti, bruciano per l’errata realizzazione di camini e canne fumarie. È risaputo infatti che i combustibili solidi, come ad esempio la legna o il pellet, quando bruciano producono polveri, acidi, ceneri e sostanze catramose. Queste materie si depositano in gran parte sotto forma di fuliggine, ostruendo la sezione di passaggio dei fumi e riducendo la capacità di aspirazione della canna fumaria. Si creano così delle sacche detonanti che senza preavviso si incendiano. Tale fenomeno, di per sé, non sarebbe un problema se il sistema canna fumaria resistesse all’incendio della fuliggine e, cosa fondamentale, se in fase di installazione fossero state rispettate le distanze dal materiale combustibile (per es. solai in legno, tetti in legno ecc..).

Cosa fare allora per impedire tutto ciò? Proprio perché le canne fumarie necessarie all’evacuazione dei fumi sono spesso per lo più invisibili ai nostri occhi (nascoste all’interno dei muri), ai fini della nostra sicurezza, risultano necessarie delle operazioni di verifica e controllo, da affidare esclusivamente a personale specializzato e in possesso dei requisiti professionali, sull’idoneità e sulla corretta installazione della canna fumaria.


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